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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SANTA MARIA IN AULA REGIA
Comacchio:
22-09-02

1. "Fratelli, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti". Carissimi fedeli, l’Apostolo ci guida in questa solenne celebrazione in onore di Maria richiamando subito il punto centrale della visione cristiana dell’uomo: esiste un nesso inscindibile fra il destino di Cristo risorto e il destino dei suoi discepoli. Ciò che è accaduto in Cristo, ciò che Cristo ha sperimentato e vissuto in se stesso è destinato ad accadere, ad essere sperimentato e rivissuto nel suo discepolo. Cristo è risuscitato dai morti; anche noi siamo destinati alla risurrezione dalla morte che prima o poi si avventerà sopra di noi. Che cosa stabilisce questo legame? La forza vivificatrice della carne gloriosa di Cristo, che noi riceviamo nell’Eucarestia. Attraverso di essa, il Risorto diventa vivificatore della nostra morte, principio attivo della nostra trasformazione: "a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti".

Questa verità stupenda sulla nostra persona, viene però oggi insegnata dall’Apostolo dentro un contesto che contempla la regalità di Cristo. Carissimi fratelli e sorelle, chi di noi non è turbato da ciò che vede oggi accadere nel mondo? Chi non è commosso fino alla radice del suo essere di fronte all’ingiustizia scandalosa che regna nel mondo, al perdurare di odii che sembrano senza fine, alla degradazione cui è sottoposta la dignità di tanti innocenti? E’ con questo peso nel cuore che noi dobbiamo ascoltare la parola dell’Apostolo: "bisogna che Egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi". Dentro alla storia carica di male è inscritto un destino fissato e deciso dal Padre: il Cristo deve regnare. Ed il regno di Cristo comporta la sottomissione, la distruzione dei suoi nemici. E quali sono "i nemici di Cristo"? coloro che impediscono la sua opera di redenzione dell’uomo; quindi i nemici di Cristo sono i nemici della dignità dell’uomo; coloro che impediscono all’uomo, ad ogni uomo di raggiungere la pienezza del suo essere. Questa vittoria di Cristo è già iniziata al momento della sua risurrezione.

2. Celebriamo la solennità di Santa Maria in Aula regia. E’ in Maria, nella persona di Maria che noi possiamo costatare la verità delle parole dell’Apostolo. In Lei il Signore risorto ha potuto manifestare pienamente la potenza della sua risurrezione; in Lei il Risorto ha sottomesso ogni nemico. Il Signore Gesù Cristo ha trasfigurato il corpo mortale di Maria per conformarlo al suo corpo glorioso, secondo la forza di quel potere che ha di sottomettere a sé ogni cosa. [cfr. Fil 3,20-21].

Celebrando la regalità di Cristo, non possiamo non celebrare quindi il suo riflesso più puro e splendente, la regalità di Maria, e dire a Lei col salmo: "la figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d’oro e il suo vestito". Maria è regina perché partecipa in grado eminente alla regalità di Cristo in due sensi: la sua persona è stata pienamente santificata dalla grazia di Cristo e singolarmente liberata dalla morte; nella lotta che Cristo sta conducendo contro i suoi nemici, Maria è "generosa socia" dell’instaurazione della regalità di Cristo dentro la storia.

Ma la parola di Dio non intende darci una consolazione vacua ed alienante. Un testo biblico dice: "avendogli assoggettate ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse assoggettato. Adesso però non vediamo ancora che tutte le cose sono assoggettate" [Eb 2,6-8].

E’ perché noi oggi vediamo questo, vediamo che i nemici dell’uomo sono ancora spaventosamente in azione, che siamo in questo santuario per pregare Maria che interceda per noi. Perché in noi e fuori di noi tutti i nemici siano posti sotto i piedi di Cristo: venga il tuo regno, o Cristo; venga per Maria.