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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


COMUNICATO
13 febbraio 2013


Sulle annunciate dimissioni del Santo Padre Benedetto XVI, il 13 febbraio in Cattedrale, al termine della S. Messa del Mercoledì delle Ceneri, S.E. il Cardinale Carlo Caffarra ha letto il seguente testo:

 

Cari fedeli, penso che vi debba una parola d’illuminazione, di conforto e di consolazione riguardo al momento che la Chiesa sta vivendo dopo le dimissioni del Santo Padre.

Egli, in primo luogo, ancora una volta, con questo gesto ci ha donato una limpida testimonianza di umiltà evangelica. Giunto alla certezza di coscienza, davanti a Dio, di non essere più in grado di svolgere il suo servizio, ha preferito il bene della Chiesa a se stesso. E’ stato il vero pastore che, come Cristo, non ha ritenuto la sua dignità un tesoro da custodire gelosamente, ma vi ha rinunciato per il bene della Chiesa. Sono scelte che sconvolgono, perché contestano la logica del potere mondano.

Ma non posso sottacere il fatto del turbamento che ha colto molti di voi, cari fedeli che sentite la Chiesa come la vostra casa, la colonna e il fondamento delle supreme certezze della vita, in un mondo dove perfino le evidenze originarie si stanno oscurando.

Ripeto a voi tutti ciò che ho detto ieri sera ai numerosi giovani che hanno iniziato la Scuola della Fede. Chi ha usato l’aereo lo sa bene. Durante un volo tranquillo, può accadere di attraversare una grave turbolenza e si giunge perfino ad aver paura di cadere.

Forse abbiamo avuto questa impressione. Ma non abbiate paura. Il pilota è straordinariamente capace: è Cristo risorto che guida la Chiesa. Non solo, ma è un pilota da cui dipendono anche le turbolenze, e le può far cessare in ogni momento.

Mi piace terminare con un passo del commento che un grande Padre della Chiesa fa alla pagina evangelica della tempesta sedata: "non era possibile che i discepoli perissero, dal momento che era con loro l’Onnipotente; pertanto, Cristo si leva in piedi, Lui che ha potere su tutto, e seda la tempesta e l’impeto dei venti" [S. Cirillo d’Alessandria].

Non temete, dunque, e non si turbi il vostro cuore. Siamo con Cristo, e questo ci basta. E pregate per noi Cardinali, perché nell’elezione del nuovo Pontefice siamo guidati esclusivamente dall’amore vero verso la Chiesa, e non da ragioni antievangeliche di potere.