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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


X DOMENICA PER ANNUM (A)
S. Cresima a Boara e Codigoro
9 giugno 2002

1. "Gesù, passando vide un uomo chiamato Matteo … gli disse … seguimi". La narrazione della chiamata di Matteo custodisce il ricordo di un fatto che continua, in un certo senso, ad accadere anche oggi. Gesù, nel modo che vedremo subito, continua a "passare" in mezzo a noi; a posare il suo sguardo sopra ciascuno di noi e dirci: "seguimi". Ma questo racconto si ripete soprattutto in voi, carissimi cresimandi.

In primo luogo, chiediamoci: "in che senso e in che modo Gesù continua a "passare" in mezzo a voi?" Egli lo fa attraverso tutte le persone che vi hanno condotto qui, oggi, a ricevere questo sacramento: i vostri genitori, i vostri catechisti, i sacerdoti. E’ attraverso loro che Gesù continua ad invitarvi e a dirvi: "seguimi".

Ma che cosa significa: "seguimi"? Preso alla lettera, questo termine significa mettersi dietro un altro, ritenendo che egli conosca bene la strada, e quindi farsi guidare da lui. Quando Gesù dice a Matteo: "seguimi", egli intende proprio che lasci il suo lavoro di doganiere, cominci a stare con Gesù, vivere con Lui successi ed insuccessi.

Ovviamente non a tutti Gesù chiede una tale condivisione di vita. Quando chiede di seguirlo, Egli ci propone di cercare quotidianamente di vivere in conformità al suo esempio ed alla sua vita: porci alla scuola della sua parole e della sua vita per vivere come lui.

Carissimi cresimandi, voi dunque capite che la Cresima non pone fine al vostro impegno, ma al contrario essa segna l’inizio di una vita nuova. Siete da oggi chiamati a seguire Gesù: a conoscerlo maggiormente, continuando a frequentare il catechismo; a conformare la vostra vita alla Sua, continuando a frequentare la Parrocchia.

2. Non abbiamo però detto ancora la cosa più grande e più importante. Vi ho detto che seguire Gesù significa vivere come Lui è vissuto: non – ovviamente – nel senso fisico, ma nel senso di vivere la vostra vita, i rapporti cogli altri e così via, colle attitudini e i sentimenti con cui Gesù ha vissuto. S. Paolo fa ai cristiani di Filippi la seguente raccomandazione: "abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù" [Fil 2,5].

Ma questa somiglianza della vostra persona a Gesù è solamente il frutto, il risultato del vostro impegno? Al modo con cui voi vedete qualche personaggio famoso, vi ha "conquistato" e cercate di imitarlo. Le cose non stanno così.

Chi vi guida, chi produce in voi, per così dire, gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù, chi forma in voi l’immagine di Gesù, è lo Spirito Santo. Ascoltate ancora quello che S. Paolo ha scritto ai fedeli di Corinto: "noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine … secondo l’azione dello Spirito del Signore" [2Cor 3,17-18]. E’ lo Spirito Santo, che oggi viene in voi, a trasformare la vostra persona in Cristo, perché sia Cristo stesso che da oggi cominci a vivere in voi. Oh che cosa grande che sta accadendo in voi! Quello che di ciascuno di voi il Padre aveva pensato fin dall’eternità, rendendovi conformi al suo Figlio unigenito, oggi vuole realizzarlo in un modo perfetto.

Siate fedeli; non rattristate mai lo Spirito Santo che da oggi dimora in voi: seguendo sotto la Sua guida Cristo.